– Naples, September 4, 2023-
Lunedi 4 settembre 2023 il Darwin-Dohrn Museum di Napoli ha ospitato il Workshop internazionale “FOSTERING OCEAN INNOVATIONS FOR A SUSTAINABLE OCEAN ECONOMY BETWEEN THE MEDITERRANEAN’S NORTHERN AND SOUTHERN SHORES: How to Increase Positive Impacts for the Mediterranean by 2045”, organizzato dal Cluster Tecnologico Nazionale Blue Italian Growth in collaborazione con l’OECD – Organisation for Economic Cooperation and Development e la Stazione Zoologica Anton Dohrn, con il supporto istituzionale del Comune di Napoli.
L’organizzazione dell’evento rientra nelle seguenti azioni del Piano di Attività Triennale 2021-23 del Cluster BIG: Azione 1_Coordinamento e Pilotaggio del Consorzio Strategico; Azione 2_Creazione di un Laboratorio Permanente di Sensibilizzazione; Azione 6_Partecipazione ed Organizzazione di Eventi di Networking e Promozione, è stata supervisionata da Roberto Cimino, Vice Presidente del CTN Big e Marco Borra, responsabile della cooperazione internazionale e della partnership strategica dell’SZN, e gestita da Gabriella Gagliardi – Events&Stakeholders Manager del Cluster BIG.
A seguito dell’intervento di saluto da parte del Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e del Presidente della SZN Chris Bowler, durante la giornata di studio sono state affrontate le problematiche e condivisa una visione delle ambizioni e delle azioni previste fino al 2045 per raggiungere un livello di sostenibilità più elevato nel Mediterraneo, con specifici focus settoriali e punti di vista internazionali sulla prioritaria necessità di proteggere i nostri oceani e le nostre acque.
Grazie al coinvolgimento di esperti di alto livello, gli interventi hanno rappresentato lo stato dell’arte e le prospettive al 2045 relativamente all’imprenditoria ed al trasferimento tecnologico tra la riva Nord e Sud del Mediterraneo, all’economia oceanica, alla pianificazione dello spazio marittimo mediterraneo, ai progressi attesi nel campo della robotica marina, ai gap ed alle opportunità della Blue Economy sulla riva Sud del Mediterraneo.
Per quanto riguarda la salvaguardia dell’ambiente marino e delle azioni intraprese dall’Italia, Marco Borra ha parlato in particolare di “Marine special planning”, piani di sviluppo dell’economia blu e protezione dell’ambiente marino a lungo termine, che tengano in considerazione gli effetti del cambiamento climatico e molte altre variabili. Tale pianificazione è da adottare immediatamente e implementare velocemente, secondo principi di resilienza, adattabilità e flessibilità. L’Italia rappresenta un esempio virtuoso da seguire al riguardo con la recente approvazione del Piano del Mare, al quale ha contribuito anche il Cluster BIG.
La tavola rotonda finale, incentrata soprattutto sulle azioni previste per il futuro, è stata moderata da Roberto Cimino, Vice Presidente del CTN BIG, ed ha visto la partecipazione di Claire Jolly, Head of Unit – STI Ocean Economy Group of OECD; Giovanni Caprino, Presidente del CTN BIG; Barrie Stevens, Senior Advisor, OECD; Marco Borra, Ricercatore della Stazione Zoologica Anton Dohrn; Grammenos Mastrojeni, Senior Deputy Secretary General of the Union for the Mediterranean; Antonio Novo Guerrero, President of the European Clusters Alliance &Clusters, Managing Director of the Cluster IDiA; Leonardo Manzari, WestMED Assistance Mechanism-National Hub for Italy; Matteo Bocci, Senior Blue Economy Expert, WestMed Assistance Mechanism.
I temi trattati dagli interventi dei relatori e la proficua discussione durante la tavola rotonda hanno consentito a Claire Jolly di OECD di riassumere nel suo speech finale quattro punti chiave fondamentali che rappresentano sfide ed opportunità per la Sustainable Blue Economy, nuove prospettive che siano di ispirazione per le azioni future a salvaguardia dei nostri mari:
1_Implementazione della capacità di organizzazione e cooperazione in relazione ai clusters.
I progressi verificatisi negli ultimi anni sono dovuti alla creazione e lo sviluppo dei clusters che si occupano di Sustainable Blue Economy, in particolare quelli nati in Europa. Ritrovarsi insieme consente di analizzare e comprendere i progressi delle organizzazioni, scambiandosi le rispettive esperienze al fine di cooperare per proteggere l’ambiente, aderire puntualmente ai requisisti ESG e inc il business “blue”. Inoltre, i clusters europei hanno creato non solo un’efficace rete di interscambi bensì anche un’attività di comunicazione e progettualità verso l’esterno che, includendo altri paesi appartenenti alla riva sud del Mediterraneo, facilita le interazioni con i colleghi di quei paesi per poterli aiutare ad aumentare la loro capacità di sviluppare un’economia blu sostenibile e nel contempo apprendere le loro best practice.
L’attuale evoluzione dell’economia fa si che i nostri business guardino a target e goal nel breve termine, ed è quindi lecito chiedersi cosa accadrà tra due o tre anni, quali sono le cooperazioni che frutteranno maggiormente e apriranno nuovi mercati, quali saranno i profitti. Tuttavia non si può non guardare agli obiettivi a lungo termine e a quale possa essere la strategia e la visione dei cluster oltre il breve termine.
2_Azioni per contrastare il deterioramento del Mediterraneo e affrontare le conseguenze del cambiamento climatico.
Si assiste sempre più ad un’implementazione di piani mirati alla salvaguardia del mare e degli oceani, in Europa ma anche nel resto del mondo. Ciò indica la generale volontà di gestire al meglio i cambiamenti ed i conflitti relativi all’utilizzo della risorsa mare, tenendo sotto controllo il deterioramento dell’ambiente ove possibile e collaborare con tutti i paesi che appartengono all’area del Mediterraneo per implementare attività che portino ad una crescita economica ma proteggano l’ambiente marino e sostengano la biodiversità.
3_Ocean equity: uniformità ed equità del progresso nella salvaguardia dell’ecosistema marino e nello sviluppo dei diversi settori legati all’economia del mare.
Alcuni settori dell’economia legata al mare ed agli oceani settori progrediscono a velocità diverse, generando situazioni in cui saranno e/o già sono evidenti mancanza di equità ed uniformità del progresso. Ci saranno quindi settori “blu” vincenti e perdenti, e di conseguenza paesi che trarranno vantaggio o svantaggio da come si evolveranno i settori a cui è più legata la loro economia. E’ necessario definire quali sono le priorità in tal senso e pianificare attentamente gli investimenti “blue”, assicurandosi di avere i fondi necessari, pubblici ma soprattutto capitali privati, per implementare una determinata attivita’. Inoltre, di fondamentale importanza sono le leggi che regolamentano e regolamenteranno in futuro lo sviluppo dell’economia blu, per trovare il necessario equilibrio tra le priorità di sviluppo ed i vari settori coinvolti. A tal fine la comunicazione e la collaborazione sono cruciali e di cruciale importanza è il ruolo di coordinamento dei cluster, anche per raccogliere quanti più dati e statistiche sull’economia del mare, sui paesi che ne traggono sostentamento e sul valore dell’ecosistema marino. Tali dati quando affidabili saranno il driver delle decisioni politiche ed economiche in materia.
4_Innovazione e salvaguardia dei mari e degli oceani
Punto cruciale della giornata di studio, risulta evidente come l’innovazione tecnologica, in particolare la robotica marina, cambierà completamente le cose in merito all’utilizzo sostenibile dei mari e degli oceani. Ci sono diversi progetti relativi all’osservazione degli oceani, finanziati pubblicamente, per realizzare sistemi per raccogliere dati, analizzarli e renderli accessibili non solo per avere una visione più completa della salute oceanica e come driver delle azioni future per la salvaguardia della stessa, ma anche in indicazioni sullo stato dell’economia blu e sulle azioni da intraprendere per favorirne lo sviluppo. A tal proposito la Jolly ha sottolineato che ad Aprile 2024 saranno analizzati i dati pervenuti dalle osservazioni oceaniche, i quali rappresenteranno la nuova “benzina” per l’economia blu ed un sensibile progresso nella gestione del deterioramento marino.
Il Presidente di Cluster BIG Giovanni Caprino ha concluso i lavori sottolineando come il workshop abbia fornito spunti e proposte di studio per futuri incontri, al fine di monitorare efficacemente i progressi nell’organizzazione e nelle attività dei cluster per la cooperazione internazionale mirata ai rapporti con i paesi della riva sud del Mediterraneo, in particolare al sostegno offerto per implementare in tali paesi lo sviluppo dell’economia blu sostenibile con idee e progetti per imprenditori e piccole aziende, instaurando tra essi una dinamica di mutuo sostegno. Ha inoltre ribadito l’importanza di azioni e progetti formativi per implementare il concetto di sostenibilità nell’uso delle risorse marine laddove è ancora misconosciuto.
Napoli, 17 novembre 2023

Gabriella Gagliardi
Events&Stakeholders Manager