Per la rubrica “I NOSTRI SOCI” intervistiamo Claudio La Torre, CFO di WSense, Membro del Consiglio Direttivo di Cluster Big e operante nell’area tematica SOSTENIBILITÀ E USI ECONOMICI DEL MARE.

1. Di cosa si occupa la sua organizzazione, relativamente all’Economia del mare?
WSense è una realtà pionieristica nel campo delle reti wireless sottomarine e dell’Internet of Underwater Things (IoUT), specializzata in soluzioni “chiavi in mano” di monitoraggio e comunicazione subacquea wireless per chi opera in tutti gli ambiti della Blue Economy.
È stata la prima realtà a livello mondiale a portare internet senza fili in profondità oceanica per la raccolta di Big Data, con la missione di dare voce all’oceano.
La nostra tecnologia consente di monitorare in tempo reale ecosistemi marini e attività legate alla blue economy, raccogliendo dati fondamentali per la protezione dell’ambiente marino, per la sicurezza delle operazioni subacquee e la gestione delle infrastrutture offshore.
2. Quali sono le principali sfide e opportunità che intravede per l’economia del mare italiana e in particolare per il suo settore?
L’economia del mare rappresenta una leva strategica per la crescita sostenibile del nostro Paese, ma ci sono sfide significative da affrontare. Tra queste, la necessità di sviluppare tecnologie che consentano di digitalizzare anche la parte sottomarina del nostro pianeta attraverso un monitoraggio costante della salute degli oceani e delle risorse marine e la sicurezza delle infrastrutture sottomarine.
Le opportunità, però, sono enormi: l’adozione di tecnologie IoUT, AI, robotica e sensoristica avanzata può trasformare la blue economy, migliorando in maniera sostenibile la gestione delle risorse e creando nuovi modelli di business basati su dati e connettività.
3. In questo contesto quale può essere il principale contributo di BIG?
Il Cluster può giocare un ruolo chiave nel colmare il gap tra ricerca, istituzioni e industria, dando impulso all’adozione di soluzioni innovative per l’economia del mare, anche tramite l’evoluzione delle regolamentazioni che dovrebbero prevedere l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia.
Promuovendo il dialogo tra aziende, centri di ricerca e istituzioni, BIG può non solo agevolare lo sviluppo di progetti (pilota) strategici su scala nazionale e internazionale con impatti concreti, ma anche favorire maggiore consapevolezza sull’importanza delle tecnologie digitali e connettive per una gestione più efficiente e sostenibile delle risorse marine.
Può inoltre giocare un ruolo fondamentale nell’attrarre investimenti e collaborazioni europee/internazionali, posizionando l’Italia come un hub di innovazione per la blue economy.
4. Quale contributo ritiene che la sua organizzazione possa offrire all’interno di BIG? E, al contempo, come si aspetta che BIG valorizzi il suo contributo per affrontare le sfide e cogliere le opportunità?
WSense porta in BIG un know-how tecnologico unico nel campo della connettività subacquea, essenziale per il monitoraggio in tempo reale e la gestione degli ambienti marini. Con la nostra esperienza possiamo contribuire allo sviluppo di sistemi di telecomunicazione wireless per la protezione delle infrastrutture critiche sottomarine, la tutela della biodiversità marina e l’ottimizzazione delle attività portuali e offshore.
Ci aspettiamo che BIG crei opportunità concrete di collaborazione tra aziende, istituzioni e mondo della ricerca. Un supporto nella promozione delle tecnologie emergenti – attraverso eventi, tavoli di confronto e iniziative di divulgazione – potrebbe favorire una più rapida adozione delle soluzioni innovative nel settore dell’economia del mare.
Breve Bio

CFO di WSense, azienda pioniera nelle tecnologie IoT sottomarine, specializzata in soluzioni di comunicazione wireless subacquee avanzate.
Con oltre 15 anni di esperienza, La Torre ha ricoperto ruoli di leadership, in Italia e all’estero, nel settore delle telecomunicazioni e della tecnologia, contribuendo significativamente in ambiti di M&A (fusioni e acquisizioni) e sviluppo strategico.
Ha lavorato in importanti aziende multinazionali come Ericsson e ha portato le sue competenze anche in ambiti di consulenza, venture capital e sviluppo corporate presso organizzazioni come EY ed Enea Tech, oltre a diverse startup e scale-up sia italiane che internazionali.