Intervista a Marco Borra, Stazione Zoologica Anton Dohrn

Per la rubrica “I NOSTRI SOCI” intervistiamo Marco Borra, Membro del Consiglio Direttivo di Cluster Big e operante nell’area tematica SKILL&JOBS.

1. Di cosa si occupa la sua organizzazione, relativamente all’Economia del mare?

Io vengo da un Ente di ricerca, uno dei più antichi in Italia, la Stazione Zoologica Anton Dohrn. La stazione zoologica si occupa di ricerca in particolare sui processi fondamentali della biologia con riferimento specifico agli organismi marini, alla loro biodiversità, le attività condotte si riferiscono naturalmente anche alla protezione che consegue lo studio degli ambienti marini condotto secondo una concezione olistica e quindi con un approccio che tende a coniugare la biologia degli organismi con l’oceanografia, lo studio dei rapporti fra gli organismi e l’ambiente, lo studio delle forzanti e delle condizioni chimico-fisiche etc. I laboratori sono molto diversificati ed hanno una forte carattere multidisciplinare per cui, con particolare riferimento alle attività del cluster, abbiamo sia le attività già menzionate relative la protezione dell’ambiente marino, che è un aspetto fondamentale alla base di tutte le attività di interesse dei Cluster, ma anche attività di drug discovery, attività di ricerca di molecole bioattive da organismi marini ad esempio che quindi possono legarsi direttamente ad una filiera produttiva, solo per fare alcuni degli esempi

2.    Quali sono le principali sfide e opportunità che intravede per l’economia del mare italiana e in particolare per il suo settore? 

L’economia del mare è una economia caratterizzata dal una grandissima eterogeneità, all’interno di questa definizione infatti ricadono filiere economiche e produttive tra le più diverse a partire dalla ricerca scientifica, turismo, pesca, attività legate alla produzione dell’energia etc etc. Questo comparto molto eterogeneo e trasversale è particolarmente attivo e si è dimostrato nel suo complesso a livello europeo ma anche italiano nell’ultima decade più resiliente rispetto ad altri e meglio rispondente alla crisi economica che c’è stata e da ultimo anche alle conseguenze del covid. Le sfide e le opportunità principali per l’economia del mare dal mio punto di vista si legano alla protezione e alla sostenibilità delle attività del comparto, è importante (ed è questa una vera sfida) che tutti gli operatori che nei settori più diversi che sviluppino attività legate alla risorsa mare vedano le attività di tutela e protezione della risorsa non solo come necessarie da integrare all’interno del loro business, ma anche come una parte attiva e qualificante del loro business. Un altro aspetto estremamente importante che costituisce allo stesso tempo una sfida e un’opportunità è tutto quanto ruota intorno alla formazione degli operatori che andranno a lavorare, a diverso titolo, in questo comparto.

3.    In questo contesto quale può essere il principale contributo di BIG?

In questo quadro il ruolo del Big è un ruolo fondamentale tanto per incominciare perché è l’unico contesto che racchiude gli enti di ricerca, le università, le piccole, medie e grandi imprese che operano nei settori più diversi e che all’interno del Cluster possono trovare un luogo di incontro, sviluppare una capacità di sintesi degli interessi e delle azioni a supporto. Il Cluster ha anche un ruolo estremamente importante nel favorire il trasferimento tecnologico fra enti di ricerca ed università verso l’impresa. Questo è un passaggio critico che in molti campi diventa un aspetto strategico da sviluppare ed il Cluster offre l’ecosistema giusto affinché questo si realizzi in maniera molto trasversale. infine all’interno del BIG sono rappresentate anche le regioni ed è quindi un luogo dove si può procedere a gettare le basi per un’armonizzazione delle politiche gestionali della risorsa anche nell’ottica Maritime Spatial Planning Nazionale e internazionale

4.    Quale contributo ritiene che la sua organizzazione possa offrire all’interno di BIG? E, al contempo, come si aspetta che BIG valorizzi il suo contributo per affrontare le sfide e cogliere le opportunità?

Il contributo fondamentale della Stazione Zoologica è un contributo di conoscenza, un contributo di know how non solo scientifico ma anche relativo all’accesso alla risorsa. Allo stesso tempo all’interno del Cluster come detto il mio Ente può trovare l’ambiente migliore per sviluppare progetti comuni, buone pratiche, fare TT e per condividere con il sistema delle imprese non solo delle esperienze da mettere a fattore comune ma anche partecipare allo sviluppo di tutta la parte formativa legata alle professioni del comparto.

Breve Bio

Marco Borra, Addetto Scientifico presso l’Ambasciata Italiana a Parigi e l’ambasciata Italiana al principato di Monaco, già Responsabile del Nodo italiano dell’European Marine Biological Resource Center, Primo Tecnologo della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli (SZN) e responsabile della cooperazione internazionale e della partnership strategica. Nato nel 1972, Laurea magistrale in Scienze Biologiche, PhD in Biologia Animale e Post-doc al Sunnybrook and Women’s College Health Sciences Centre, Dipartimento di Biofisica Medica, Università di Toronto. Ha lavorato per anni in una Core facilities sviluppando tecniche di Biologia Molecolare per la creazione di servizi per la ricerca. Già Direttore del Dipartimento di infrastrutture di ricerca per le risorse biologiche marine della SZN, esperto di Infrastrutture di ricerca, della implementazione, dello sviluppo, della loro gestione. Componente del WG “Promote increased G7 political cooperation by identifying additional action needed to enhance future routine ocean observation” per l’attività “The future of the Seas and Oceans” del G7 Science e del WG OECD “Fostering Innovation in the Ocean Economy”. Componente del Consiglio Direttivo del Cluster Tecnologico Nazionale Blue Italian Growth; Componente Italiano della General Assembly dell’European Marine Biological resource Centre; Componente della General Assembly della Sustainable Blue Economy Partnership; componente del Tavolo Tecnico di coordinamento “ERIC” presso la Direzione Generale della Ricerca del MUR.

I nostri soci

Il Cluster BIG riunisce una rete di eccellenza composta da università, enti di ricerca, aziende e enti pubblici che operano nel settore della blue economy.

La collaborazione e la condivisione di competenze tra i nostri associati rappresentano il motore trainante dell’innovazione e della crescita sostenibile del settore.

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