Traiettoria 6- Biotecnologie blu

Traiettoria 6 – Biotecnologie blu

L’Italia mostra un singolare ritardo nell’utilizzo delle risorse biologiche marine per lo sviluppo di biotecnologie blu di interesse per l’industria farmaceutica, alimentare, cosmetica, chimica, tessile, ambientale, energetica e dei processi di trasformazione.

Di conseguenza il valore economico è ancora poco rilevante e pari a circa il 6% della bioeconomia Europea (Biotecnologie blu). Sebbene le Biotecnologie Blu siano state inserite nelle strategie regionali per l’innovazione di molte regioni Italiane e rappresentino un settore strategico per una crescita economica in armonia con la salvaguardia dell’ambiente, non esiste una strategia nazionale dedicata nonostante sia in corso di aggiornamento la strategia regionale destinata alla bioeconomia, che include le Biotecnologie blu marine.

Nel settore delle biotecnologie marine i campi in più forte espansione sono relativi allo sviluppo di tecnologie automatizzate di biosensing per il monitoraggio in situ della qualità ambientale e dei rischi per la salute umana, di soluzioni biotecnologiche per il contenimento del fueling e di strategie di biorisanamento per la bonifica e recupero di siti marini inquinati.

Altri settori biotecnologici marini in sviluppo sono rivolti alla scoperta e produzione di nuove molecole bioattive per nuovi farmaci, alla produzione di biomateriali da organismi marini, all’acquacoltura sostenibile di micro- e macro-eucarioti, alla produzione di energie rinnovabili da microalghe, ed al riutilizzo di materiali di scarto della pesca per generare prodotti ad alto valore commerciale.