OPPORTUNITÀ PER L’ECONOMIA BLU NELL’AREA EUROMEDITERRANEA: L’ESPERIENZA DI BUSINESSMED

Contributo a cura della Dott.ssa Eleonora Fantozzi, PROJECT AND GRANTS OFFICER BUSINESSMED

L'esperienza di Businessmed

BUSINESSMED è un’organizzazione regionale con sede a Tunisi che riunisce 24 Confederazioni dei datori di lavoro di
18 paesi della regione euromediterranea. Nata nel 2022, BUSINESSMED è diventata la principale rappresentante del
settore privato nella regione euromediterranea e una piattaforma privilegiata per la cooperazione multilaterale in
quattro settori principali: la promozione dell’ecosistema imprenditoriale, l’integrazione regionale, il dialogo sociale e il
supporto al policy making.


Tramite i suoi progetti ed iniziative regionali, l’organizzazione sostiene gli impegni per la protezione del Mar
Mediterraneo e l’uso sostenibile delle risorse marine, in linea con l’Obiettivo 14 «Vita sott’acqua» dell’Agenda 2030
per lo Sviluppo Sostenibile e la Strategia mediterranea per lo sviluppo sostenibile predisposta dalla Commissione
Mediterranea per lo Sviluppo Sostenibile (MCSD).

BUSINESSMED'S Expertise

Il Mar Mediterraneo rappresenta un patrimonio culturale comune e una risorsa condivisa per il benessere e lo
sviluppo economico dei Paesi che vi si affacciano. Un’economia blu sostenibile e inclusiva è tanto più necessaria per
promuovere un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse, resiliente e competitiva che migliori le
condizioni di vita della popolazione e contribuisca alla solidarietà sociale preservando nel contempo gli ecosistemi
marini e costieri e la biodiversità.


I settori dell’economia blu sono un importante motore per l’economia della regione euromediterranea, con un enorme
potenziale di innovazione e di prosperità sostenibile e inclusiva. Stando ad un recente rapporto del Centro di attività
regionale del piano d’azione per il Mediterraneo Plan Bleu1, l’economia blu nella regione ha un valore totale stimato in
5,6 trilioni di dollari e genera un valore economico annuo di 450 miliardi di dollari. Il contributo diretto del turismo al
prodotto interno lordo (PIL) dei paesi mediterranei è del 4,5% e il settore rappresenta direttamente e indirettamente
l’11,5% dell’occupazione totale nelle loro economie. Inoltre, l’industria della pesca e dell’acquacoltura sono settori
chiave nel Mediterraneo con un valore complessivo di 4,1 miliardi di EUR e 353.000 posti di lavoro diretti creati.


Guardando questi dati risulta evidente quanto educare i giovani con le giuste competenze sia centrale al
raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile nella regione. I settori dell’economia blu presentano un
enorme potenziale di occupazione che può svilupparsi a fronte di un’offerta formativa aggiornata capace di fornire ai
giovani e ai lavoratori le adeguate le competenze per lavorare e “ri-formarsi” nei settori specifici dell’economia blu e di
conseguenza favorire la transizione verso imprenditorialità sostenibili.

Per concretizzarsi, la transizione verso un modello economico sostenibile deve essere accompagnata da riforme e
investimenti adeguati. Il settore privato può svolgere un ruolo primario in questo senso, supportando l’ideazione di
servizi e prodotti innovativi nonché modelli di business sostenibili anche attraverso il finanziamento di programmi di
upskilling e reskilling chiave per la rincoversione delle competenze dei lavoratori e l’inclusione sociale.
Una migliore connessione tra gli operatori economici del Mediterraneo e la cooperazione per un migliore dialogo
sociale, possono favorire l’incremento degli investimenti e sostenere la creazione del terreno
normativo per l’aumento di posti di lavoro per i giovani e gli imprenditori del Mediterraneo.

ELEONORA FANTOZZI - BUSINESSMED
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