Cluster BIG ad Atene per la 2nd Stakeholder Conference on Sustainable Blue Economy

La 2nd Stakeholder Conference on Sustainable Blue Economy, organizzata da UfM – Union for the Mediterranean e svoltasi il 19 e 20 febbraio 2024  ad Atene, Grecia, ha raccolto i principali stakeholder di entrambe le rive del Mediterraneo per discutere sull’ implementazione delle politiche blu nel bacino. 

La Conferenza si è articolata in 11 Workshop tematici. 

I messaggi principali hanno riguardato: 

– le sfide  climatiche ed ambientali che gravano sullo spazio sostanzialmente chiuso del mediterraneo: l’innalzamento della temperatura superiore alla media globale, l’ingresso sempre piu’ importante di specie aliene, il marine litter ed il suo impatto sull’ambiente marino e costiero 

– il ruolo della Blue Economy come sostegno all’ economia dell’ intera regione 

– l’ accelerazione del trasferimento tecnologico di innovazioni che possano affrontare le sfide del cambiamento climatico e della doppia transizione- ecologica e digitale 

– il ruolo degli strumenti di pianificazione e gestione dello sfruttamento dello spazio marino, anche in ottica transfrontaliera 

– la finanza blu, che finalmente si concretizza in strumenti a supporto dei grandi progetti infrastrutturali sulla riva sud. 

E’ stato esplicitamente riconosciuto il ruolo chiave dei Cluster Blu nell’ accelerazione del trasferimento tecnologico e quello degli acceleratori nella creazione di imprenditorialità allineata con gli obiettivi di sostenibilità. Da sottolineare come l’ Italia sia uno dei pochi paesi che si è dotato di un Cluster Nazionale, che costituisce ormai un modello per la costruzione di soggetti simili sulla Riva Sud. 

Interessante anche la recente costituzione dell’acceleratore blu nazionale israeliano ad Haifa, che si propone come esempio di locus di generazione di start up blu.

Dal punto di vista degli strumenti di pianificazione e programmazione dello sfruttamento sostenibile dello spazio marino, è stata riconosciuta l’ importanza della Direttiva Europea sul Maritime Spatial Planning, al  fine- ad esempio- di  gestire in maniera sostenibile la pur necessaria espansione dell’ acquacoltura sostenibile nel Mediterraneo, bilanciando le esigenze di utilizzo degli spazi per turismo, pesca- soprattutto quella artigianale- rotte marittime, energie rinnovabili marine. 
In questo senso sono state presentate la Comunità di Pratica costituita dalla UfM, con l’obiettivo di confrontare le diverse esperienze regionali e nazionali, nonché la best practice catalana con l’istituzione del Consiglio Catalano per la Cogestione degli spazi marini,  al cui board partecipano 85 diversi soggetti regionali, con l’obiettivo di coinvolgere tutti i soggetti interessati nelle decisioni riguardanti lo sfruttamento dello spazio marino. 

Particolarmente importante e degna di nota è apparsa le recente istituzione della Blue Mediterranean Partnership-BMP, che si propone come principale strumento di finanziamento per progetti infrastrutturali ed industriali blu nell’area. 
All’ iniziativa BMP partecipano come finanziatori EIB, EBRD, EC, AFD, KFW, CDP piu’ una serie di soggetti che fungeranno da donor. I primi tre paesi beneficiari saranno Giordania, Egitto e Marocco, 
Lo schema si propone di ridurre il rischio dei progetti tramite studi di fattibilita’ finanziati dai donor (obiettivo  di capienza fondo 100 M€), contribuendo anche a finanziare tramite grant la componente dei progetti legata alle cosiddette esternalita’ economiche. Questo dovrebbe indurre un effetto crowding per investitori piu’ tradizionali, quali le banche commerciali, che richiedono notoriamente ritorni certi – o almeno probabili- per i propri investimenti. 
Il fondo che sara’ dedicato dai soggetti fondatori all’ investimento avra’ la capienza di 1 miliardo di euro, importo che potrà essere moltiplicato dall’ effetto leva costituito dall’ attrazione dei soggetti finanziari piu’ tradizionali. 
In conclusione, l’ economia blu mediterranea appare essersi dotata di strumenti adeguati alla doppia sfida della crisi climatica e della crescita economica, sia sul fronte del trasferimento tecnologico e di competenze (Cluster ed Acceleratori), sia su quello della finanza dedicata ai progetti blu sostenibili (BMP). 

Il nostro Paese, grazie ai soggetti costituitisi e rafforzatisi in questi anni- sistema dei Cluster, acceleratori blu, finanza- e della rete euromediterranea ormai ben costruita, grazie ad una serie di accordi promossi dal Cluster BIG, potrebbe giocare un ruolo importante nell’ area  favorendo al contempo l’ internazionalizzazione delle proprie imprese, soprattutto PMI e start up, e della propria Accademia. 

Roberto Cimino 
Vice Presidente

75 Views