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INTERNATIONAL COOPERATION IN HORIZON EUROPE: il corso di formazione online di Apre – 13 luglio 2023

The webinar – held in English – aims to provide participants with information useful to make the most of the opportunities offered by Horizon Europe for international cooperation with third countries in the field of Research and Innovation. Starting from the political background and the regulatory framework that defines values and principles for the implementation of the new European strategy for international cooperation in Science and Technology, the webinar will explore key aspects and perspectives, also providing the state of the art of the third countries associated to Horizon Europe and highlighting the research areas and the strategic initiatives which currently concerns the EU external action and Science Diplomacy. In particular, a focus of the webinar will be on EU cooperation with the Mediterranean area and the Balkans; therefore, opportunities and initiatives involving these areas will be presented, also exploring concrete examples of Horizon projects involving third countries. Furthermore, particular attention will be given to partnership opportunities in sectors of interest to participants, such as: Food, Bioeconomy, Natural Resources, Agriculture & Environment, and Climate, Energy and Mobility. Per partecipare: clusterbig@gmail.com

L’intervista di Cluster BIG a Giorgio Saio al Seafuture 2023

L’intervista di Cluster BIG all’Amministratore Delegato di TICASS Giorgio Saio in occasione del Seafuture 2023.

L’intervista di Cluster BIG a Emna Sohlobji al Seafuture 2023

L’intervista di Cluster BIG a Emna Sohlobji, segretario generale Tunisian Maritime Cluster e African Woman Leader in the Blue Economy, in occasione di Seafuture 2023.

L’intervista di Cluster BIG a Marco Faimali al Seafuture 2023

L’intervista di Cluster BIG al Direttore del CNR-IAS Marco Faimali, in occasione di Seafuture 2023.

Focus on Seafuture 2023: il Workshop Cluster marini e marittimi italiani e portoghesi con Federazione del Mare

L’8 giugno, nell’ambito di Seafuture 2023, si è tenuto il Workshop Cluster marini e marittimi italiani e portoghesi: buone pratiche e scambio di esperienze, organizzato da WestMed in collaborazione con i cluster marittimi italiani Cluster Big e Federazione e il cluster portoghese Forum Oceano. Moderato da Leonardo Manzari, WestMED Assistance Mechanism – National Hub for Italy, l’evento ha visto la partecipazione di esperti provenienti dai cluster nazionali della Blue Economy in Italia e Portogallo che hanno condiviso i loro modelli ed esperienze in tutti gli aspetti rilevanti, con l’obiettivo di evidenziare le differenze e facilitare lo scambio di buone pratiche. Daniele Bosio, Coordinatore degli affari marittimi del MAECI e Coordinatore nazionale di WestMED, nel suo intervento introduttivo ha evidenziato come le conseguenze della guerra in Ucraina e della pandemia stanno costringendo oggi l’industria europea ad accorciare le catene di approvvigionamento, riportando i centri di produzione in un contesto più vicino e in particolare nel Mediterraneo, con un inevitabile impatto sulla Blue Economy, soprattutto per quanto riguarda la logistica dei porti e delle flotte. Gli investimenti per la modernizzazione dei porti italiani resi possibili dal programma Next Generation dell’UE rafforzeranno questo sviluppo e la spinta verso la decarbonizzazione sta anche incoraggiando piani di investimento a lungo termine passando dall’utilizzo del gas naturale liquefatto (LNG) o di altre soluzioni come l’ammoniaca, metanolo e idrogeno a combustibili prodotti da fonti sostenibili. Purtroppo, nel Mediterraneo è ancora inadeguata la capacità di sfruttare in modo sostenibile risorse emergenti che rappresentano altrettante opportunità di crescita e occupazione blu, come ad esempio la biodiversità e le biotecnologie marine, il turismo costiero sostenibile, la produzione di energia rinnovabile dal mare. In questo contesto, la cooperazione internazionale e regionale è essenziale. L’Unione Europea, l’UpM e il WestMED sono fondamentali per facilitare i progressi in questi settori a livello dell’intero Mediterraneo. Non esiste un livello massimo di cooperazione tra gli Stati. In questo senso, l’Unione Europea rappresenta lo strumento sovranazionale più efficace per catalizzare e moltiplicare le forze dei suoi membri e per estendere la sua portata e la sua capacità di attrazione ai partner, soprattutto nel Mediterraneo. Ruben Eiras, Segretario Generale di Forum Oceano, ha innanzitutto puntualizzato la differenza tra marino e marittimo: il primo riferito agli aspetti legati alla biologia dei mari e il secondo a quelli industriali. Oggi la Ue sta innovando il concetto della blu economy con politiche integrate che riguardano sia le acque di laghi e fiumi che quelle dei mari e degli oceani soprattutto dal punto di vista ambientale dato che spesso l’inquinamento dei mari proviene proprio dalle acque interne. Peraltro, data la complessità del problema abbiamo bisogno anche di attività trasversali tra tutti gli stakeholder della blu economy utilizzando anche le tecnologie disponibili per preservare la salute dei mari. A tal fine è molto importante poter contare su un ministero del Mare in grado di interagire in modo integrato con tutti gli altri ministeri mettendo insieme le competenze variegate di ognuno. Un altro fattore determinante riguarda l’aspetto finanziario: gli investimenti, privati e pubblici, sono infatti indispensabili per alimentare l’eco sistema e avviare nuove politiche Il cluster marittimo portoghese guarda con grande attenzione all’Italia che ha un ruolo molto importante per l’economia blu: la sinergia tra i cluster marittimi di questi Paesi, che hanno molte caratteristiche simili, è quindi molto importante e con il dialogo e la cooperazione sarà certamente possibile superare anche le differenze che li dividono con vantaggi certi per la blue economy.  Il presidente Mario Mattioli ha ricordato che la Federazione del Mare raccoglie al suo interno varie associazioni che si occupano di blu economy a 360gradi: cantieristica, trasporti, pesca, diporto, terminalisti, agenti e spedizionieri ed anche servizi dei porti e d enti di ricerca assicurazioni, diritto marittimo e formazione. La Federazione oltre ad essere un cluster ampio che copre tutte le categorie della blu economy è aperto alle istituzioni italiane (MAECI, MIT, Ministero per le politiche del mare, Guardia Costiera e Marina Militare) con le quali il dialogo è costante nella piena consapevolezza che solo la sinergia di tutte le parti possa portare a risultati per il bene comune. Del resto, il contributo dell’economia del mare in Italia è notevole: 220.000 società che occupano quasi 1 milione di addetti, con un fatturato di circa 150 miliardi di euro l’anno pari al 9,9% del PIL nazionale. La recente istituzione del Ministero delle politiche del Mare risponde all’esigenza più volte manifestata dalla Federazione e i recenti incontri con tutte le categorie della blu economy organizzati nell’ambito del CIPOM per assicurare il coordinamento e la definizione degli indirizzi strategici del primo “Piano del Mare” sono sicuramente un segnale molto importante. La FdM è anche molto impegnata per ampliare la diffusione della cultura marittima del Paese e lavora ormai da tempo in sinergia con Cluster Big che, come è noto, ha un forte legame con il mondo della ricerca e dell’università. A cominciare dalla decarbonizzazione del settore sono molte le sfide da affrontare e solo utilizzando tutti gli strumenti disponibili e le innovazioni che continuamente vengono introdotte sarà possibile migliorare sempre più la blue economy a beneficio dei cluster e quindi dell’intero Paese.  Il Presidente Giovanni Caprino, ha ricordato che Cluster BIG è nato pochi anni fa ed è cresciuto in maniera esponenziale, avendo come missione quella di creare interazioni costruttive tra impresa, ricerca, istituzioni locali e regionali. Cluster Big rappresenta un ampio gruppo di Università e la totalità degli Enti Pubblici di Ricerca che a vario titolo si occupano di mare, mentre il fronte industriale vede la presenza diretta di molti player di primo piano (nazionali e internazionali), alcuni dei quali aderenti anche alla Federazione del Mare, e con una vasta presenza di PMI e di aggregazioni territoriali, che svolgono anche un ruolo indispensabile di collegamento con le Regioni. Per tale motivo sono fondamentali le connessioni sinergiche che il Cluster BIG ha implementato con i cluster europei, specialmente del Mediterraneo, anche al fine di diffondere la cultura marittima e far conoscere ancora più diffusamente alcuni comparti del made in Italy spesso poco noti nonostante siano delle eccellenze a livello mondiale, come la costruzione di navi da crociera, navi militari ed anche da diporto, attività che creano enormi benefici per il territorio, particolarmente in termini di occupazione. Dopo la tavola rotonda che dedicata alle differenze e alla reciproca influenza tra i modelli di management italiano e portoghese che ha visto gli interventi Gonçalo Faria (Hub Azul Portugal), Rita Sousa (FABER),- Fabio Fava (EU MISSION “Restore our Ocean and Waters” – Lighthouse for the Mediterranean), Alessandro Iafrati (CNR Institute of Marine Engineering, Sustainable Blue Economy Partnership), l’evento si è concluso con gli interventi di Marisa Silva,Direttore Generale del Ministero del Mare portoghese, e di Luca Salamone, Capo Struttura di missione per le Politiche del mare presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Focus on Seafuture 2023: il workshop di THE WESTMED MARITIME CLUSTERS ALLIANCE con Federazione del Mare

L’8 giugno, nell’ambito dell’8^ edizione di Seafuture, si è tenuto il workshop dedicato ai risultati e alle nuove iniziative per promuovere l’economia blu sostenibile, organizzato da WestMed in collaborazione con Cluster Big e Federazione del Mare. Leonardo Manzari, WestMED Assistance Mechanism – National Hub for Italy, ha presieduto la prima sessione dell’evento, introducendo gli interventi di saluto di Daniele Bosio, Focal point per il Mare del Ministero della Cooperazione e gli Affari Esteri, e Coordinatore per l’Italia della WestMED Initiative, Luca Palazzo, della Presidenza del Consiglio, Dipartimento per le politiche di Coesione. Entrambi hanno sottolineato il ruolo chiave dei cluster marittimi per lo sviluppo e la crescita della blue economy, specialmente per i paesi della sponda Sud del Mediterraneo. Grazie a WestMed ed al Lavoro congiunto dei due cluster marittimi italiani (Cluster Big e Federazione del Mare) è stato dato un forte impulso a tutte le attività correlate all’economia blu creando un forte network con i  cluster del Nord Africa, soprattutto con quello tunisino e, di recente con quello della Mauritania. I cluster marittimi di fatto stanno diventando il motore dell’innovazione e grazie a loro sono stati avviati circa 1.500 progetti con fondi Interregionali volti a supportare lo sviluppo e affrontare le nuove sfide tenendo conto delle esigenze di tutti gli attori della blu economy. Manuel Pleguezuelo, della DG MARE della Commissione Europea, ha ricordato che la Comunicazione del 2017 della Commissione, sull’iniziativa WestMed e concentrata sullo sviluppo dei cluster marittimi come chiave per il progresso. Dopo 5 anni di lavoro, il rapporto della Commissione conferma il successo dell’iniziativa che ha raggiunto importanti risultati sul fronte del dialogo e della diplomazia, nei gruppi tecnici tematici sostenuti dalla presidenza italiana, nella cooperazione e sviluppo di alleanze tra cluster e nel lancio dell’osservatorio sulla blu economy che fornisce analisi e dati sulla crescita del valore aggiunto e dell’occupazione. Non meno importanti la nuova piattaforma di dialogo su transizione energetica e pesca e acquacoltura per identificare soluzioni innovative. Adriana Salazar Olivan, Unione per il Mediterraneo, ha ricordato che questa organizzazione intergovernativa riunisce i 27 paesi dell’Ue ed altri 16 paesi del Bacino del Mediterraneo, per lavorare insieme per lo sviluppo di questo bacino con un approccio di ampio dialogo volto a concretizzare le soluzioni condivise per affrontare le sfide comuni. In particolare, è stato creato un fondo Blu, con il supporto della Commissione europea per sostenere investimenti su larga scala nel Mediterraneo. A tal fine il ruolo dei cluster marittimi è sempre più fondamentale. Shaun Patrick Ebejer, Maltese National Coordinator, WestMED Initiative co-Presidency, ha ribadito che occorre fortificare le connessioni tra tutti i cluster per migliorare l’economia blu sostenibile nella regione WestMED che è già molto attiva nelle varie aree (acquacoltura sostenibile, trasporto marittimo e porti verdi e cluster marittimi, pianificazione dello spazio marittimo, turismo sostenibile e competenze blu//alfabetizzazione oceanica): tutte tematiche che saranno al centro della WestMED Stakeholder Conference 2023 che si terrà a Malta il prossimo 22 giugno. La seconda parte dell’evento è stata dedicata ai principali risultati raggiunti dai cluster marittimi dell’Alleanza WestMED e dei suoi membri. Sono intervenuti: Christian Chiavetta, WestMED Assistance Mechanism – National Hub for Italy, ha coordinato gli interventi dei rappresentanti delle organizzazioni che gestiscono i progetti europei dedicati ai numerosi comparti della blue economy approvati e avviati di recente. Antonio Novo Guerrero, European Clusters Alliance, Axelle Salvage, ENMC, e Walter vassallo, Blue Marina Awards, hanno parlato dei numerosi accordi di cooperazione e delle sinergie ormai consolidate nella blue economy. Giovanni Caprino, Presidente Cluster BIG, e Laurence Martin, Segretario generale della Federazione del Mare, hanno concluso i lavori evidenziando come dall’edizione di Seafuture del 2021 il numero di progetti dedicati all’economia blu si sia moltiplicato in misura esponenziale, al punto da renderne la gestione sempre più impegnativa. Questo dimostra quanto sia importante continuare a rafforzare la sinergia tra tutti i cluster e lavorare in sintonia per poter raggiungere insieme obiettivi comuni.

Siglato l’accordo tra Cluster BIG, Federazione del Mare e Cluster Maritime Mauritanien

L’8 giugno a La Spezia e il 9 giugno a Roma, Giovanni Caprino, Presidente del Cluster BIG – Blue Italian Growth, e Mario Mattioli, Presidente della Federazione del Mare, hanno firmato un accordo con Hamadi Baba Hamadi, Presidente del Cluster Maritime Mauritanien, facilitato dall’assistenza tecnica assicurata dai WestMed National Hubs dei due paesi coinvolti, in linea con la roadmap della WestMED Cluster Alliance (WMCA), volta ad accelerare la cooperazione tra i cluster marittimi nel Mediterraneo occidentale ed i relativi facilitatori dell’innovazione (acceleratori, ecc.). Questo primo incontro di consultazione tra i cluster marittimi italiani ed il cluster mauritano è stata l’occasione per un ampio scambio di vedute su tutti i temi della blue economy in entrambi i Paesi. In accordo con le linee guida dei due governi e le priorità dell’iniziativa WestMED per la promozione della blue economy nel Mediterraneo occidentale, i tre presidenti hanno concordato, in conformità con i principi che regolano le relazioni tra i cluster all’interno della Westmed Maritime Cluster Alliance, i seguenti punti: Al termine dell’incontro, i tre presidenti hanno sottolineato con soddisfazione la qualità della cooperazione bilaterale tra i due Paesi, che sarà rafforzata dall’imminente apertura dell’Ambasciata italiana a Nouakchott.

Al Seafuture il confronto tra Cluster marittimo italiano e portoghese

Si è svolto oggi pomeriggio al Seafuture il workshop dedicato al confronto tra Cluster marittimo italiano e portoghese. Un numero crescente di Paesi ha già posto la blue economy al centro delle proprie strategie di governo e il ruolo dei cluster marini e marittimi nazionali sta diventando sempre più importante. La gestione dell’economia blu differisce da paese a paese sotto vari punti di vista, inclusi ma non limitati a: ricerca e innovazione, sostegno alle imprese attraverso politiche industriali mirate e sostegno finanziario, formazione a vari livelli, ecc. Durante questa sessione, moderata da Leonardo Manzari – Meccanismo di Assistenza WestMED – Hub Nazionale per l’Italia, molti esperti provenienti da Cluster della Blue Economy in Italia e Portogallo hanno condiviso i loro modelli ed esperienze in tutti gli aspetti rilevanti, con l’obiettivo di evidenziare le differenze e facilitare lo scambio di buone pratiche. Il Presidente di Cluster BIG Giovanni Caprino è intervenuto insieme al Presidente di Federazione del Mare Mario Mattioli per raccontare il modello di gestione della blue economy italiana.